Quel che è successo domenica al Santa Barbara Tagliaboschi di Nettuno ha del paranormale. Sette punti contro sei il risultato finale di gara uno e diciotto a zero nella seconda appannaggio dei padroni di casa non rendono affatto i termini di due partite dagli esiti che sono sintetizzabili soltanto con l’ausilio del titolo di un film drammatico che tutti abbiamo visto: “La tempesta perfetta”.
Una tempesta che dall’ultimo inning della prima partita ha letteralmente travolto, affondato la corazzata Cali, una squadra forte e dotata di orgoglio che fino all’ottavo conduceva agevolmente per sei a due ma dopo essersi vista recuperare nel finale ben cinque punti di vantaggio, è rimasta scioccata dal capovolgimento subito dai nettunensi che quadrati e disciplinati hanno saputo sfruttare meglio del possibile qualche nostro errore dovuto da una parte alla deconcentrazione e dall’altra da una sopravvenuta sottovalutazione dell’avversario.
Gara due è pertanto stata per noi una partita scellerata, priva di reazione e peggio ancora del risultato, ricca di infortuni, tra quali il più grave, occorso ad Aurelio Angarica, che ha subito il distacco del tendine del piede sinistro e sarà operato in questi giorni. Per Aurelio Angarica, al quale tutti noi auguriamo pronta guarigione, la stagione è finita.
La società sta correndo ai ripari e con la finestra di mercato che è stata protratta fino a metà giugno ha preso contatti con un giocatore importante. Le trattative sono gia in atto e molto probabilmente annunceremo a strettissimo giro l’avvenuto ingaggio che sebbene non programmato, ci sarà utile per rafforzare un organico che già di per sé ha mostrato di essere valido e competitivo.
Quanto accaduto a Nettuno nella seconda giornata dovrà essere considerato un incidente di percorso, una occasione utile forse ancor più di una vittoria per fare quadrato, per guardarsi negli occhi e considerare una ad una sia le criticità riscontrate che i nostri punti di forza sui quali bisogna lavorare tutti insieme: società, dirigenti di campo e giocatori.
Una crisi dal valore non distruttivo ma da trasformare al contrario in un percorso virtuoso, costruttivo ed edificante per il proseguimento del campionato che fin dalla prossima domenica, in cui saremo impegnati in casa contro i grossetani dell’Agrichianti Boars, che perdendo il derby contro il Grosseto (0-7 e 3-11) sono dietro a noi e quinti in classifica, ci darà l’occasione per poterci rifare.
Marco Brandi, manager del Cali:
“Dopo la lezione di umiltà così come dobbiamo considerare la pessima figura rimediata a Nettuno, dobbiamo far finta che il campionato avrà inizio dalla prossima domenica contro i Boars. Passata la bufera che ci ha fatto naufragare, dobbiamo riprendere in pugno la nostra nave e continuare a remare nella direzione programmata, avendo ben chiaro di fronte un unico obiettivo da raggiungere, la serie A, il nostro porto sicuro.
Mettendo sul diamante tutto quel che ci è mancato a Nettuno, in aggiunta alla rabbia, a quella grinta agonistica che ci è mancata, dimostreremo a noi stessi e ai nostri avversari la nostra forza.
Possiamo, dobbiamo e vogliamo rimanere nella parte alta della classifica, ma soprattutto abbiamo la necessita di acquisire e affinare la mentalità vincente che domenica abbiamo dimenticato essere la nostra principale risorsa e forza, focalizzando ogni energia per vincere e continuare a farlo ad ogni gara .”
STEFANO LESTI,
RESPONSABILE COMUNICAZIONE CALI ROMA
(Nella foto Aurelio Angarica)